seme, setev in sadike

Semi, semina e virgulti – coltivare le piantine o acquistarle?

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Tenendo in considerazione le condizioni sul nostro orto, il nostro sapere, il tempo e il prezzo, nella semina dobbiamo decidere se seminare all’aperto, se coltivare le piantine o acquistarle. Ogni cosa ha i suoi pregi e difetti: la semina diretta è conveniente e semplice, ma il prodotto è tardo e non possiamo controllare le condizioni ambientali; la coltivazione di piantine permette di controllare l’ambiente e seminare singole piante contemporaneamente, ma per la coltivazione di virgulti di qualità bisogna avere molto sapere; l’acquisto di piantine invece è il più semplice, ma anche più costoso.

Sui semi

La resistenza della pianta diminuisce lo stress durante la germogliazione o all’inizio della crescita. Su una germogliazione di successo influisce l’età del seme – un seme più giovane contiene una maggiore scorta di cibo. Dobbiamo provvedere che la pianta spunti velocemente e con meno problemi possibile. Se vogliamo utilizzare semi vecchi, dobbiamo farlo in condizioni buone e non per le prime semine primaverili difficili nella terra fredda. Per una germinazione di successo della lattuga, del pisello, delle fave, del ravanello, della rucola e del crescione la terra deve avere minimo 5°C, per le altre piante almeno 10°C.

Una buona germogliazione è tipica per:

  • solo un anno: pastinaca, la maggior parte delle erbe ed erbe aromatiche, consolida maggiore, fiori;
  • fino a due anni: cipolla, porro, prezzemolo, carota;
  • tre a quattro anni: fagioli, lattuga, piselli, crescione, cetrioli, zucchine, melone, bietola, peperone, sedano, spinacio, pomodoro, radicchio;
  • più a lungo: melanzana, indivia, cavolo, la maggior parte delle altre crucifere, mais dolce, ravanello in rafano, barbabietola.

È eccezione solo il seme di valerianella che il primo hanno ha una germogliazione peggiore – perciò è bene acquistarlo di primavera quando i negozi hanno ancora scorte dell’anno precedente. Possiamo aiutarci anche posizionandolo in una busta arieggiata per il maggior tempo possibile nel freezer.

scatola da latta per conservare i semi per coltivare le piantine

La scorta di semi

Di primavera controlliamo la nostra scorta di semi. Quelli più vecchi di quattro anno vanno buttati via, se le buste sono aperte buttiamo via anche quelli vecchi più di tre anni. Testiamo la germinazione del seme: mettiamo più strati di tovaglioli di carta su un piatto e bagniamo con acqua (versiamo l’acqua superflua). Posizioniamo il seme su tutta la superficie uniformemente. Avvolgiamo il piatto con pellicola alimentare, la luce è importante solo per i semi che per la germogliazione ne hanno bisogno. Aspettiamo qualche giorno perché crescano le prime fogliette (massimo 10-14 giorni). Perché il seme germogli con successo all’aperto, deve avere le radici e le fogliette.

Possiamo disinfettare i semi mettendoli a mollo per 20 minuti in tè di camomilla o salvia (freddo), possiamo invece accelerare la germogliazione se in tè diluito di una delle due piante lasciamo i semi durante la notte.

Leggete anche: Il ciclo di vita dei semi e il test di germinazione

Trattiamo i semi con prudenza, conserviamoli in ambiente asciutto, fresco e scuro (il calore e l’umidità provocano la perdita di sostanze nutrienti). Sono nocivi per i semi:

  • esposizione al sole (anche i semi in busta sono esposti al sole),
  • colpi (in fondo a una busta della spesa pesante …),
  • umidità (mentre lavoriamo in orto non poniamo la busta sulla terra).

All’acquisto leggiamo attentamente le informazioni sulla busta. A causa delle immagini spesso si confonde il prezzemolo e la pastinaca. Dobbiamo stare attenti alla quantità nel pacchetto e all’anno di produzione. Prima dell’acquisto controlliamo le bustine conservate dall’anno scorso per sapere quali varietà ci vanno bene.

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Semi di salata, cetriolo, barbabietola, zucca, pomodoro, paprika. Test di germinazione.

Varietà, ibrido, organismo geneticamente modificato

Alcune informazioni generali su cosa sia la varietà, gli ibridi e gli organismi geneticamente modificati (OGM).

Sorta

Le piante coltivate sono frutto di lavoro lungo dell’uomo che tra le piante selvatiche cercava, selezionava e seminava quelle che più gli andavano bene in un determinato periodo. Così nei millenni si sono formati gruppi di piante che sono tra di loro totalmente uguali almeno quando si raccoglie il loro prodotto – maturità tecnologica. I discendenti assomigliano molto ai loro genitori. Un tale gruppo di piante viene chiamata varietà (oggi per la varietà è importante anche che un tale gruppo di piante sia ufficialmente testato e possieda il certificato delle istituzioni governative che può chiamarsi varietà). Se coltiviamo i semi per il nostro giardino, allora prendiamo solo i semi delle piante, le caratteristiche delle quali ci piacciono maggiormente e non di quelle che per caso non abbiamo mangiato.

Ibrido

È un fenomeno naturale quando certe volte due piante del tutto non interessanti di una specie danno un buon discendente. Questo è stato presto sfruttato dall’industria dei semi: hanno coltivato apposta “linee pure” di alcune specie di piante e cercato tali combinazioni che hanno dato buoni discendenti. La coltivazione di tali piante aiuta a prevenire sorprese, ad ottenere un prodotto maggiore e un’immunità maggiore alle malattie. Ma si tratta di piante più esigenti e in mancanza di nutrienti o acqua possono non farcela.

A causa della preparazione più complicata i semi sono anche più costosi. Le buste sono indicate con lettere F1, mix o hy presso il nome della pianta. Non ha senso riprodurre queste varietà in futuro, perché già la generazione seguente potrebbe essere molto peggiore.

Organismi geneticamente modificati (OGM, GMO)

Otteniamo organismi geneticamente modificati se con l’aiuto della tecnologia includiamo una parte del codice genetico di un essere vivente nella genetica dell’altro essere. Non conosciamo ancora bene gli effetti di tali manipolazioni – nonostante buone caratteristiche delle piante (p.es. maggiore resistenza alle malattie) sono noti anche casi di allergie e altri problemi con OGM.

Semina all’aperto

Per una semina di successo sono importanti le seguenti condizioni:

  • terra ben preparata (senza grandi pezzi o crosta dopo la pioggia, umida, ma non troppo bagnata – non deve restare attaccata sugli attrezzi),
  • profondità adeguata per la semina (2-3-volte più in profondità rispetto allo spessore del seme, d’inverno meno in profondità, d’estate più in profondità),
  • temperatura della terra (la temperatura adatta per la germogliazione è indicata nella descrizione delle singole piante oppure sulle buste dei semi, le misurazioni sono a disposizione sulla pagina web di ARSO, l’estate la semina deve essere all’ombra, di primavera possiamo riscaldare la terra con velo scuro),
  • distanze tra file e nelle file (secondo le indicazioni presso le descrizioni delle piante o sulla busta dei semi),
  • zappatura e dissodamento della terra (quando la terra dopo una pioggia forte si asciuga abbastanza, frantumiamo la crosta),
  • direzione delle file (in direzione nella direzione nella quale più di frequente soffia il vento d’estate, soprattutto quello dopo la pioggia).

La profondità della semina dipende dalla grandezza dei semi. Le erbe vanno solamente sparse per la superficie. Le radici, i semi di cipolla, le crucifere e la verdura a foglia va seminata sopra la terra e i semi lievemente ricoperti con un rastrello. I legumi e gli ortaggi a frutto vanno seminati in buchi profondi 3-5 cm e ricoperti con terra. Le patate vanno seminate in solchi profondi 10-20 cm e ricoperti con terra. Le cipolle e l’aglio vanno piantati almeno 5 cm in profondità.

semi di pomodoro coltivare le piantine

Perché coltivare le piantine

Perché (quando) la coltivazione di piantine e non la semina diretta all’aperto:

  • gli ortaggi da luoghi caldi richiedono una temperatura maggiore per la germogliazione;
  • il caldo estivo può essere troppo forte per le giovani piante;
  • semi gracili in terra cattiva, pesante, non germogliano bene;
  • in un ambiente controllato i semi si sviluppano più semplicemente in una piantina forte chedà prodotti migliori;
  • prezzo dei semi (minore consumo di semi);
  • possiamo coltivare i virgulti quasi per ogni ortaggio e fiore;
  • i fiori fioriscono prima (già a maggio).

Possiamo seminare i semi in semenzai e trapiantarle (piccare) di seguito in vasetti più grandi/multi semenzai oppure possiamo seminarli direttamente in vasetti adeguatamente grandi (senza piccare). I contenitori dell’anno scorso vanno sterilizzati con acqua bollente, in fondo devono avere un buco perché l’acqua superflua scorra via. Se li seminiamo in vasetti grandi otteniamo virgulti con pane di terra della radice. Se invece picchiamo in serre, i virgulti prima del trapianto vanno sradicati – tali virgulti senza il pane di terra della radice smettono di crescere per un po’, perciò il raccolto avviene più tardi. Seminiamo più semi contemporaneamente perché non tutti i semi germogliano.

L’ambiente non necessita di luce ma di una temperatura più costante possibile. Quando il seme germoglia, spostiamo immediatamente il tutto alla luce. Se necessario diradiamo le piante germogliate.

In alcuni casi piccare va bene (gli ortaggi a frutto sviluppano un apparato radicale migliore), in altri no. Se piccheremo, non abbiamo bisogno di una terra con molti nutrienti, perché le piante vi rimarranno per breve tempo. Picchiamo quando le foglie di germogliazione sono in posizione orizzontale.

Acquisto di piantine – a cosa dobbiamo stare attenti?

Se abbiamo deciso di non coltivare le piantine ma di acquistarle, dobbiamo prestare attenzione:

  • alla qualità: foglie omogenee di colore verde scuro, le foglie delle piantine di una varietà devono essere tutte dello stesso colore (foglie più chiare appartengono al pomodoro e ai peperoni con frutti gialli e ad alcune varietà di cavolo);
  • compriamo dove conosciamo la qualità delle piantine (buona cura e resistenza);
  • controlliamo se l’apparato radicale sia forte (radici chiare e ben cresciute, senza odore di marciume);
  • è meglio che le piante siano più piccole e con un apparato radicale più ramificato invece che l’opposto;
  • controllo delle foglie (soprattutto inferiori), che non soffrano di malattie o non abbiano animali nocivi (le strisce bianche sono caratteristica legata alla varietà di alcune zucche) ;
  • controlliamo che le piante non siano troppo tirate (grande distanza tra foglie, ad eccezione di alcune specie di lattuga che sono tali di per sé);
  • le piante acquistate presto, indipendentemente dal tempo, vanno sempre poste fuori in un luogo riparato dal vento (adattamento alle condizioni esterne);
  • alta umidità dell’aria e troppo annaffiamento sono i nemici maggiori delle piantine, perciò arieggiamo ogni giorno, quando le temperature sono sopra 0°C;
  • possiamo acquistare anche piantine innestate che hanno un apparato radicale migliore – un tale acquisto è sensato soprattutto in caso di angurie, meloni e pomodori innestati che possono essere coltivati su più steli.

trapiantare le piantine

Come coltivare le piantine

Per la germogliazione abbiamo bisogno di temperature più alte, dopodiché spostiamo il tutto in un ambiente più freddo per ottenere virgulti forti. I virgulti vanno annaffiati con spruzzatori e non con annaffiatori per non annaffiare troppo. Fino alla picchettatura le piante non necessitano di concimazione, dopodiché possiamo utilizzare concimi con un po’ più di potassio e fosforo e meno azoto. Sono utili estratti di alghe marine, tè di fiori di calendola, dente di leone, salvia o camomilla.

Trapianto dei virgulti

Prima del trapianto all’aperto rafforziamo i virgulti: 10 gironi prima li lasciamo durante il giorno davanti ad una finestra aperta, tranne in caso la temperatura esterna sia al di sotto di 0°C, 3 giorni prima del trapianto invece gli ambienti devono essere aperti anche durante la notte. I virgulti acquistati sono già rafforzati, ma a casa non dobbiamo metterli nuovamente in un ambiente chiuso.

Trapiantiamo in terra umida e non sotto il sole forte (meglio di sera). Durante il trapianto facciamo un buco profondo almeno quanto è lunga la radice.

Gli ortaggi a frutto (paprica, pomodoro e melanzana) durante il trapianto vanno piantati un po’ più in profondità rispetto all’altra volta, poiché sullo stelo sviluppano radici laterali. Gli altri ortaggi vanno piantati nella stessa profondità di prima (il che è importante soprattutto per il sedano rapa, la lattuga, l’indivia e il radicchio). Per quel che riguarda le piantine innestate, il punto d’innesto deve essere sempre sopra la terra sennò fa le radici.

Non dobbiamo correre con il trapianto degli ortaggi a frutto, poiché hanno bisogno di terra calda e il trapianto in terra fredda blocca la loro crescita.

Dopo il trapianto bisogna annaffiare bene le piante e provvedere all’annaffiamento finché le radici non crescono oltre il pane di terra della radice (circa 10 giorni).

I cetrioli, le zucchine, i meloni e le angurie non sopportano la picchiettatura, ma possiamo coltivare un forte apparato radicale riempiendo il vasetto di terra solo fino alla metà, uno o due giorni dopo la germinazione (quando la pianta si allunga fortemente) invece aggiungiamo la terra fino in cima.

Leggete anche: Calendario lunare della semina per orto e giardino