Il lavoro autunnale con le erbe aromatiche comprende la preparazione del terreno e la preparazione delle erbe per lo svernamento, nonché la raccolta di semi e di estratti di oli per la preparazione di vari unguenti.
Preparazione delle erbe aromatiche per lo svernamento
Il lavoro autunnale con le erbe aromatiche nell’orto viene eseguito all’inizio dell’autunno (fine settembre, inizio ottobre, in una giornata adatta alla pianta), alla fine dell’ultima raccolta di erbe quando ci assicuriamo pure che siano sane (la pioggia di quest’anno ha accelerato lo sviluppo di muffe e quindi ha impedito l’ultimo raccolto della menta).
Se siamo in ritardo con la raccolta oppure questa non è adatta, taglieremo le erbe aromatiche in primavera – alla fine di marzo o all’inizio di aprile – per garantire loro una crescita più rigogliosa. In ogni caso, in primavera è bene potare le parti morte e vecchie di erbe. Queste possono essere comunque essiccate e di seguito rimesse intorno alle piante. Così svolgeranno sia la funzione di pacciamatura sia quella di fertilizzante.
Quando il clima è freddo e piovoso, rinforzeremo le piante con dei preparati a base di erbe di valeriana, ortica, consolida maggiore, dente di leone, achillea, calendula, aglio e peperoncino. In questo modo, miglioreremo la loro resistenza al freddo e alle malattie e prolungheremo la stagione di crescita per poter raccogliere gli ultimi frutti (semi) ossia effettuare la raccolta.
Inoltre, siamo ancora in tempo di fare le talee di alcune erbe. A fine settembre, ad esempio, possiamo preparare le talee di geranio erba rosa, rosmarino, alloro e citronella.
Le erbe aromatiche perenni, che sono resistenti al clima continentale, possono svernare all’aperto. Tra queste sono, per esempio, il rosmarino, il timo, la maggiorana selvatica, la lavanda e alcuni tipi di elicriso e origano. Mentre la citronella, lo yacon ossia la carota dolce, il basilico, il geranio erba rosa, l’aloe, l’alloro, lo jiaogulan ovvero l’erba dell’immortalità vanno messi a riparo all’interno, dove saranno svernati con la dovuta cura.
Ricetta per aumentare la resistenza al freddo delle piante:
1 litro di tisana forte alla valeriana
2-3 spicchi d’aglio o una manciata di bucce d’aglio
1 peperoncino
Prepariamo una tisana forte alla valeriana e lasciamo raffreddare. Versiamo la tisana sopra l’aglio e il peperoncino tritati e lasciamo riposare per una notte. Filtriamo in uno spruzzatore e spruzziamo bene le piante esposte. Per un periodo più lungo di freddo, possiamo ripetere il procedimento una volta alla settimana.
Cura e protezione del terreno dell’orto di erbe aromatiche
Nell’orto di erbe aromatiche prepariamo il suolo per l’inverno aggiungendo sabbia calcarea oppure sabbia silicea per allentarlo. Quindi lo copriamo con paglia o fieno per proteggerlo dal freddo e allo stesso tempo concimarlo.
Prestiamo attenzione alle esigenze delle piante. La maggior parte delle erbe aromatiche cresce bene su una base carbonica (calcarea), pertanto aggiungiamo al terreno sabbia calcarea con granuli fino a 2 mm di dimensione. Queste erbe sono, ad esempio, il timo, l’elicriso, la lavanda, la genziana maggiore, la centaurea minore, la salvia.
In autunno, aggiungiamo i residui di legno, la segatura o le foglie a piante come l’arnica, la frangia, il mirtillo e il mirtillo rosso per fornire loro il terreno acido e ricco di sostanze organiche.
Leggete anche: Erbe aromatiche e fiori – guardiani dell’orto
Come raccogliere e conservare i semi
Alcune erbe aromatiche, per esempio alcuni tipi di malva, hanno semi sensibili che non svernano all’aperto. Quindi dobbiamo raccoglierli in un giorno adatto per il frutto, essiccarli correttamente e conservali in un luogo buio e fresco in contenitori di vetro ermetici, opportunamente etichettati con la data e il nome della pianta.
I semi conservati in questo modo mantengono la germinazione per almeno 5 anni.
Leggete anche: Il ciclo di vita dei semi e il test di germinazione
Conservazione degli estratti di oli
In autunno spremiamo con una pressa manuale le erbe aromatiche essiccate o fresche (a seconda della specie) che abbiamo immerso nell’olio durante l’estate. Gli estratti ottenuti vengono conservati in bottiglie etichettate in un luogo buio e fresco.
Se abbiamo messo a bagno erbe fresche, la parte d’acqua rimarrà sul fondo del contenitore dopo la pressatura. Separiamo l’acqua dall’olio versando con cura l’olio nelle bottiglie, mantenendo così la stabilità dell’estratto per 2-3 anni. Il residuo con la fase acquosa viene scartato.
Preparazione di unguenti
Dopo aver preparato gli estratti di olio, possiamo ricavarne unguenti fatti in casa che, oltre agli estratti di olio, proteggeranno e nutriranno ulteriormente la nostra pelle in inverno.
Di seguito vi presentiamo una ricetta di base per preparare una crema alla calendula.
Per preparare la crema alla calendula abbiamo bisogno di:
100 g di estratto di olio di calendula
20 g di cera d’api
recipiente in vetro o smaltato
contenitore per bagnomaria
fornello/stufa
utensile per miscelare non metallico (mestolo in legno, bacchetta di vetro)
Sciogliete la cera in un recipiente di vetro a bagnomaria, quindi aggiungete l’estratto di olio. Usando un bastoncino di vetro o di legno (quando avete a che fare con le erbe, cercate sempre di evitare l’uso di utensili di metallo) mescolate gli ingredienti fino a quando non si uniscono tutti in un’emulsione liquida.
Assicuratevi che durante il riscaldamento la temperatura non superi i 60 gradi, in quanto il calore troppo alto distruggerebbe le sostanze benefiche nella cera e nell’estratto di olio.
Una volta che il liquido è amalgamato per bene e in modo uniforme, versatelo in contenitori di vetro puliti e aspettate che indurisca (circa 20 minuti). Sigillate, scrivete la data e il nome e conservate in un luogo buio e fresco fino al momento dell’uso. L’unguento preparato in questo modo durerà due anni.